Dal sondaggio creato sulla mia pagina Instagram ho chiesto quale argomento avreste voluto trattassi nel prossimo post ed eccolo qui il più votato: effetto della dieta a lungo termine e mantenimento del peso.
É un argomento che mi sta molto a cuore perché quello che spesso vediamo nei nostri studi professionali è la ricerca di un risultato a breve termine ma la mancata consapevolezza di cosa succederà DOPO, se non si lavora nella giusta direzione.
Viviamo infatti nell’epoca del tutto e subito, dei social dove foto di corpi nudi senza testa in un prima e dopo pubblicizzano come sia possibile raggiungere l’agognato risultato in poco tempo e senza sforzo.
Ma davvero basta questo ? Davvero il successo è questo?
Per approfondire questo argomento ho analizzato diversi studi scientifici ed in particolare una review del 2018 che parla proprio della gestione dell’obesità e il mantenimento del peso dopo interventi dietetici.
Innanzitutto chiariamo cosa è una review: “ Una revisione sistematica (RS), o Systematic Review, è uno strumento secondario di ricerca scientifica il cui obiettivo è quello di riassumere dati provenienti da strumenti di ricerca primari, ad esempio con una rassegna esaustiva della letteratura scientifica relativa a un dato argomento e con particolare attenzione alle fonti, che devono essere altamente referenziate, per individuare, evidenziare e valutare, in ricerca di alta qualità, tutte le prove pertinenti a una specifica questione scientifica”.
Una review permette di avere una visione più precisa e ampia di un problema, si minimizzano gli errori e si traggono conclusioni più ampie e applicabili. I singoli studi scientifici possono infatti essere soggetti ad errori o ad interpretazioni.
Torniamo a noi: pare che la maggior parte del peso perso venga recuperata entro 2 anni, e si può arrivare a recuperare anche l’80% del peso perso entro 5 anni dal termine dell’intervento dietetico.
Direi che fa riflettere: perché succede? Ci sono diverse motivazioni:
- viviamo in un “ambiente obesogeno”: alimenti ultraprocessati poco costosi e alla portata di tutti, altamente palatabili e ad alta densità calorica; scarsa attività fisica; stile di vita sedentario.
- adattamenti metabolici alla dieta e alla perdita di peso: più perdiamo peso, più meccanismi di feedback negativo fanno aumentare la fame e diminuire la sazietà, in un meccanismo di facilitato recupero del peso
- stallo (o plateau) del peso: più veloce è la perdita di peso, più si attivano risposte biologiche che si oppongono a tale perdita
Un passo dell'articolo sottolinea come "è stato stimato che per ogni chilogrammo di peso perso, il dispendio calorico diminuisce di circa 20-30 kcal/die mentre l'appetito aumenta di circa 100 kcal/die (...). La percezione da parte del paziente del mantenimento della dieta in corso nonostante l'assenza di ulteriore perdita di peso può verificarsi perché la regolazione fisiologica dell'appetito si verifica in regioni del cervello che operano al di sotto della consapevolezza del paziente."
Quanto incide il “tipo” di dieta? Ovvero, quanto è importante aver peso perso con una dieta a bassi carboidrati o a bassi grassi? Le differenze possono essere evidenziate sul breve termine, ma non possiamo dire lo stessp sul lungo termine, per cui emerge che non vi sia alcun vantaggio di una dieta rispetto a un'altra.
E le proteine? Una maggior assunzione proteica può essere protettiva sul recupero di peso, grazie al maggior effetto saziante delle proteine. Tuttavia non bisogna neppure eccedere e non cadere nel già conclamato errore di considerare “proteine = fit” in quanto le proteine aumentano il rilascio di insulina, per cui a lungo termine potrebbero riportare il quadro insulinemico che era stato migliorato dalla perdita di peso di nuovo al punto di partenza.
Altre variabili sono quelle genetiche inter-individuali che per forza di cose non sono prevedibili o riassumibili in maniera semplicistica, variabili che ad ogni modo sembrano avere meno impatto rispetto a tutti gli altri fattori sopracitati che sono invece controllabili, in particolare l’ambiente e la creazione di strategie ad hoc (gestione pratica del tempo, abilità culinarie, ecc...).
In sintesi la soluzione a lungo termine è un percorso di reale cambiamento personalizzato sul paziente!!
Cosa è importante quindi, una volta raggiunto l’obiettivo?
Pare che “l'interazione continua (per almeno 1 anno) con gli operatori sanitari o in contesti di gruppo migliora significativamente il mantenimento del peso e i risultati a lungo termine, rispetto ai trattamenti che terminano dopo un breve periodo di tempo", percorso in cui si dovranno costruire tutte quelle strategie utili al paziente che vadano al di là del mero raggiungimento del peso e che comprendano ogni singolo e più piccolo aspetto dello stile di vita del paziente.